Dott. Nando Gallese


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Intestino e stipsi

Informazioni ai pazienti

Per molte persone la stipsi o stitichezza è un problema molto sentito: ciò nonostante il "non andare di corpo" ogni giorno non significa necessariamente stitichezza. Una persona può defecare due o tre volte al giorno senza avvertire disagio, un’altra solo una volta ogni due o tre giorni ad intervalli regolari senza alcun problema.

Allora cosa significa essere stitico?
Significa non avvertire lo stimolo spontaneo della defecazione o essere costretti a fare grandi sforzi per defecare o evacuare feci dure a varie riprese in modo incompleto. Molto spesso la stitichezza si accompagna a dolori addominali.

Dieta: la dieta gioca un ruolo di primo piano nella prevenzione della stitichezza. Innanzitutto è impotante introdurre una quantità adeguata di cibo, perché questo possa opportunamente stimolare la muscolatura intestinale. Gli alimenti più indicati nell’esercitare quest’azione sono le verdure di soia, la frutta fresca, il pane integrale ed i cereali. Questi alimenti, opportunamente aggiunti alla dieta, aiutano a combattere la stitichezza.Per molte persone questa misura terapeutica non sarà sufficiente e dovranno quindi aggiungere lassativi blandi, sempre dopo aver consultato il medico specialista.D’altro canto gli alimenti sconsigliati sono: i formaggi elaborati, il cioccolato, la carne, il fegato, il riso e la farina raffinata. Se le feci sono dure bisogna immediatamente ridurli.

Liquidi: i liquidi sono fondamentali nel mantenere le feci morbide.Si devono bere per lo meno 6-8 bicchieri (1,5-2 litri) di liquido al giorno. La zuppa, il tea e le spremute vengono considerati come liquidi opportuni.

Attività fisica: è molto importante eseguire quotidianamente un’attività fisica, anche solo sotto forma di piccole passeggiate o semplici esercizi che contribuiscono a mantenere un buon tono della muscolatura intestinale. Se si suda molto, bisogna compensare con una corrispondente introduzione di liquidi.

Lassativi: di solito vengono impiegati in modo scorretto. Esistono diversi tipi con azione differente. Non necessariamente i lassativi provocano danno, ma anzi, se impiegati in modo corretto, rappresentano un buon aiuto, insieme alla dieta, per la regolarizzazione delle funzioni intestinali. Viceversa, se si utilizzano in modo improprio, rendono l’intestino "pigro", riducendo il suo tono muscolare e obbligando il paziente ad una inutile e pericolosa assuefazione.

7 norme per evitare la stitichezza

1.Mangiare tutti i giorni verdure, prediligendo l’assunzione di fibre
2.Bere molto, almeno 1.5 litri di liquidi al giorno
3.Mangiare lentamente e masticare bene gli alimenti, cercando di mangiare ad ore regolari
4.Educare l’intestino: non reprimere mai il bisogno di andare al bagno. Abituarsi ad andare al bagno ad un orario regolare. Evitare gli sforzi eccessivi durante l’evacuazione.
5.Fare esercizio fisico moderato tutti i giorni.
6.Evitare i lassativi irritanti.
7.Consultare il medico specialista.
(Vedi anche, nel sito, la scheda: Defecazione Ostruita)

L’Intestino e la sua “pigrizia”

L’ intestino è un organo delicato e sensibile a tutto ciò che accade nella giornata di una persona. Ecco perché è importante prestargli ascolto.
Un’alimentazione disordinata, povera di fibre e di acqua, ma anche lo stress e le situazioni di ansia possono alterare il buon funzionamento del nostro intestino.

Come funziona
Il cibo che mangiamo ogni giorno, per essere utile al nostro sostentamento, deve essere digerito, i suoi componenti essenziali assorbiti e le sue scorie eliminate; il tutto avviene secondo un processo chiamato digestione.
La digestione comprende il rimescolamento delle sostanze ingerite, il loro passaggio attraverso il tubo digerente e la loro vera e propria demolizione ad opera di enzimi appositi.

Per poter subire le diverse fasi del processo digestivo, il cibo deve però essere sospinto in avanti lungo l’intero tratto digerente, grazie ai muscoli che lo rivestono. Questi muscoli, costringono le pareti del tubo digerente a contrarsi e rilassarsi in modo ritmico, producendo un movimento "a onda" che spinge in avanti e rimescola il cibo e i liquidi. Questo movimento si chiama peristalsi.

L’onda peristaltica si propaga lungo tutto il tratto intestinale fino all’intestino crasso e al retto.
Mano a mano che il cibo viene digerito e assorbito dall’intestino tenue, esso viene sospinto dall’onda peristaltica in direzione del colon.
La maggior parte delle sostanze nutritive vengono assorbite attraverso le pareti dell’intestino tenue.
Solo i prodotti finali, parti di cibo non digerito, come le fibre, vanno a costituire il materiale fecale e vengono sospinti nel colon o intestino crasso, dove sostano finché, una volta formate, le feci vengono espulse mediante la defecazione (o alvo).
Può accadere che la progressione del materiale fecale attraverso il colon risulti difficoltosa o comunque rallentata, per varie ragioni. Ciò può portare alla stitichezza

Quando è stitichezza
Frequenza: Meno di 3 evacuazioni/settimana.
Volume: Scarso (meno di 30 g).
Consistenza: Feci dure ("caprine"), a blocchi.
Caratteristiche dell’alvo: Evacuazione stentata e dolorosa, con una sensazione di svuotamento incompleto.

 

In generale, si può parlare di stitichezza quando l’intestino si libera con una frequenza inferiore alle tre volte per settimana, con feci insolitamente dure e secche, perché estremamente povere di acqua (meno dell’80%), la cui eliminazione risulta difficile e, a volte, dolorosa.

Uno dei mezzi per prevenire la stitichezza è una dieta equilibrata che comprenda le giuste quantità di tutti i gruppi di alimenti, quelli proteici, le verdure e la frutta, i latticini e così via.

I componenti del cibo che mangiamo possono essere classificati in gruppi base:
proteine
lipidi
carboidrati
fibre


Nessun gruppo di alimenti, assunto singolarmente, contiene infatti tutti i nutrienti e gli elementi indispensabili per il benessere del nostro organismo, come, per esempio, le fibre. Eppure, proprio la fibra, è necessaria per assicurare un adeguato funzionamento del nostro intestino.

Dolci (zucchero) (15 gr/giorn)
Vino e birra (100 mL/giorn)
Latte, yogurt (250 mL/giorn)
Formaggi freschi (< 400 gr/sett)
Condimenti (grassi e olio) (50 gr/sett)
Carne animale (500 gr/sett)
Pesce (>300 gr/sett)
Legumi freschi (200/sett)
Uova (2/sett)
Verdure, frutta (5-6 porz/giorn)
Pane (100-150 gr/giorn)
Riso e pasta (80-120 gr/giorn)
Patate (400 gr/sett.)

La Piramide Alimentare ci aiuta a orientare la nostra alimentazione verso il "mangiar sano" e può essere usata come guida per le diete personalizzate. La Piramide mostra una varietà di alimenti che forniscono i nutrienti necessari e il giusto apporto calorico per mantenere sano l’organismo e regolare la funzione intestinale.
(Fonte: Istituto di scienza dell’alimentazione, Università "La Sapienza" di Roma, 2005).

Le fibre
Le fibre alimentari sono carboidrati complessi, che si trovano nelle piante. Essi rappresentano una parte importante di una dieta equilibrata. Esistono due categorie di fibre, idrosolubili e non. Ciascun tipo di fibra ha caratteristiche ed effetti diversi, così come diversi sono i benefici sulla salute.

Gli effetti positivi delle fibre
Fibre solubili: il loro effetto principale è quello di richiamare acqua e ammorbidire le feci, facilitando il loro passaggio attraverso il colon.

Fibre insolubili: contribuiscono ad aumentare il volume delle feci. Tale aumento, di riflesso, stimola in modo fisiologico la motilità dell’intestino, favorendone l’evacuazione.

Dove trovare le fibre?
Nell’avena, orzo, fagioli, frutta, segale e certe verdure sono presenti sia fibre solubili che fibre insolubili.
Nella verdura, frutta, prodotti integrali come il pane, i cereali, la pasta e semi e nel riso integrale, si trovano, invece, soprattutto fibre insolubili.

Attenzione alla quantità
Una dieta ricca in fibre è la prima risorsa per aiutare a regolarizzare l’intestino e prevenire la stipsi. Ma bisogna fare attenzione a come le assumiamo e in che quantità: un eccessivo consumo di fibra in un breve lasso di tempo può causare gonfiore, diarrea e dolore addominale.
L’apporto in fibre nella dieta dovrebbe, quindi, essere aumentato gradualmente (in alcune settimane) onde evitare spiacevoli  problemi addominali.

Consigli utili
È consigliabile assumere contemporaneamente sia le fibre solubili che quelle non solubili. Per questa ragione:
frutta e verdura fresche andrebbero mangiate con la buccia (ovviamente lavata); 
mangiare più cibi integrali come crusca e pane integrale;
una maggior assunzione di fibra deve sempre essere accompagnata da un’abbondante assunzione di liquidi.

Qualche consiglio in più

NORME GENERALI CHE COSA FARE
Alimentazione Evitare i cibi grassi, i fritti, i dolci che, determinando la produzione di gas, aumentano il meteorismo.
Ridurre la pasta.
In generale sono da preferire i
cibi ricchi di fibre e acqua, per cui frutta e verdura devono essere consumate in abbondanza.
  Bere molta acqua.
Questa bevanda ha di solito l’effetto di ridurre la motilità intestinale e in generale aggrava la stipsi.
Caffè A differenza del té, il caffè ha un’azione stimolante sulla motilità intestinale e quindi può non essere del tutto controindicato.
Latte Il latte può stimolare in alcuni individui la motilità intestinale, ma spesso provoca anche un aumento del meteorismo che aggrava la stipsi.
Alcolici Gli alcolici sono fortemente sconsigliati nei pazienti con questo disturbo perché riduce ulteriormente l’assunzione di acqua.
Fumo di sigaretta Il fumo di sigaretta è dannoso in generale per la salute delle persone e, anche se spesso i pazienti lo ritengono uno stimolo per la defecazione, in realtà spesso concorre a lungo termine al peggioramento della malattia.

 

L’intestino è un organo molto delicato e sensibile a tutto ciò che accade nella giornata di una persona. Soprattutto un’alimentazione disordinata, povera di fibre e di acqua, lo stress e le situazioni di ansia, sono fattori che incidono sul buon funzionamento dell’intestino.

È importante ascoltare il proprio intestino e dedicargli attenzioni personalizzate, ognuno di noi infatti reagisce in modo diverso agli stimoli esterni.

Ecco 10 consigli che potranno essere utili a far ritrovare il giusto ritmo al tuo intestino:

  • Aumentare l’assunzione di fibre
  • Aumentare l’assunzione di frutta ed ortaggi
  • Evitare cibi confezionati e gli alimenti in scatola o contenenti additivi e conservanti
  • Bere almeno 1,5/2 litri di liquidi al giorno
  • Limitare un eccessivo consumo di grassi
  • Preferire condimenti di origine vegetale, quali l’olio di oliva
  • Limitare l’uso di bevande alcoliche
  • Limitare il fumo delle sigarette
  • Praticare attività sportiva, perché aiuta a stimolare naturalmente la circolazione e anche il transito intestinale. Il tono muscolare è fondamentale per regolare il transito intestinale,  soprattutto in caso di stipsi, aggravata dalla sedentarietà. L’attività fisica non va interpretata esclusivamente come fatica, ma come un mezzo quotidiano per migliorare il benessere fisico e anche psichico.
  • Dedicare più tempo a sè stessi; i ritmi della vita  moderna portano spesso a ritardare l’evacuazione, rimandandola ai momenti di pausa, generalmente la mattina o la sera prima di coricarsi. Le feci rimangono così a lungo nell’intestino, causandone la distensione e favorendo l’adattamento della muscolatura alla tensione, con un progressivo stato di insensibilità allo stimolo costituito dalla stessa distensione. Si crea di conseguenza un circolo vizioso con peggioramento della stipsi. È importante, quindi, non rimandare l’evacuazione rispetto allo stimolo.

Per molte persone la stipsi o stitichezza è un problema molto sentito: ciò nonostante il "non andare di corpo" ogni giorno non significa necessariamente stitichezza. Una persona può defecare due o tre volte al giorno senza avvertire disagio, un''''altra solo una volta ogni due o tre giorni ad intervalli regolari senza alcun problema.

Allora cosa significa essere stitico?
Significa non avvertire lo stimolo spontaneo della defecazione o essere costretti a fare grandi sforzi per defecare o evacuare feci dure a varie riprese in modo incompleto. Molto spesso la stitichezza si accompagna a dolori addominali.

Dieta: la dieta gioca un ruolo di primo piano nella prevenzione della stitichezza. Innanzitutto è impotante introdurre una quantità adeguata di cibo, perché questo possa opportunamente stimolare la muscolatura intestinale. Gli alimenti più indicati nell''''esercitare quest''''azione sono le verdure di soia, la frutta fresca, il pane integrale ed i cereali. Questi alimenti, opportunamente aggiunti alla dieta, aiutano a combattere la stitichezza.Per molte persone questa misura terapeutica non sarà sufficiente e dovranno quindi aggiungere lassativi blandi, sempre dopo aver consultato il medico specialista.D''''altro canto gli alimenti sconsigliati sono: i formaggi elaborati, il cioccolato, la carne, il fegato, il riso e la farina raffinata. Se le feci sono dure bisogna immediatamente ridurli.

Liquidi: i liquidi sono fondamentali nel mantenere le feci morbide.Si devono bere per lo meno 6-8 bicchieri (1,5-2 litri) di liquido al giorno. La zuppa, il tea e le spremute vengono considerati come liquidi opportuni.

Attività fisica: è molto importante eseguire quotidianamente un''''attività fisica, anche solo sotto forma di piccole passeggiate o semplici esercizi che contribuiscono a mantenere un buon tono della muscolatura intestinale. Se si suda molto, bisogna compensare con una corrispondente introduzione di liquidi.

Lassativi: di solito vengono impiegati in modo scorretto. Esistono diversi tipi con azione differente. Non necessariamente i lassativi provocano danno, ma anzi, se impiegati in modo corretto, rappresentano un buon aiuto, insieme alla dieta, per la regolarizzazione delle funzioni intestinali. Viceversa, se si utilizzano in modo improprio, rendono l''''intestino "pigro", riducendo il suo tono muscolare e obbligando il paziente ad una inutile e pericolosa assuefazione.

7 norme per evitare la stitichezza

1.Mangiare tutti i giorni verdure, prediligendo l''''assunzione di fibre
2.Bere molto, almeno 1.5 litri di liquidi al giorno
3.Mangiare lentamente e masticare bene gli alimenti, cercando di mangiare ad ore regolari
4.Educare l''''intestino: non reprimere mai il bisogno di andare al bagno. Abituarsi ad andare al bagno ad un orario regolare. Evitare gli sforzi eccessivi durante l''''evacuazione.
5.Fare esercizio fisico moderato tutti i giorni.
6.Evitare i lassativi irritanti.
7.Consultare il medico specialista.
(Vedi anche, nel sito, la scheda: Defecazione Ostruita)

L''''Intestino e la sua “pigrizia”

L’ intestino è un organo delicato e sensibile a tutto ciò che accade nella giornata di una persona. Ecco perché è importante prestargli ascolto.
Un’alimentazione disordinata, povera di fibre e di acqua, ma anche lo stress e le situazioni di ansia possono alterare il buon funzionamento del nostro intestino.

Come funziona
Il cibo che mangiamo ogni giorno, per essere utile al nostro sostentamento, deve essere digerito, i suoi componenti essenziali assorbiti e le sue scorie eliminate; il tutto avviene secondo un processo chiamato digestione.
La digestione comprende il rimescolamento delle sostanze ingerite, il loro passaggio attraverso il tubo digerente e la loro vera e propria demolizione ad opera di enzimi appositi.

Per poter subire le diverse fasi del processo digestivo, il cibo deve però essere sospinto in avanti lungo l''''intero tratto digerente, grazie ai muscoli che lo rivestono. Questi muscoli, costringono le pareti del tubo digerente a contrarsi e rilassarsi in modo ritmico, producendo un movimento "a onda" che spinge in avanti e rimescola il cibo e i liquidi. Questo movimento si chiama peristalsi.

L''''onda peristaltica si propaga lungo tutto il tratto intestinale fino all''''intestino crasso e al retto.
Mano a mano che il cibo viene digerito e assorbito dall''''intestino tenue, esso viene sospinto dall''''onda peristaltica in direzione del colon.
La maggior parte delle sostanze nutritive vengono assorbite attraverso le pareti dell''''intestino tenue.
Solo i prodotti finali, parti di cibo non digerito, come le fibre, vanno a costituire il materiale fecale e vengono sospinti nel colon o intestino crasso, dove sostano finché, una volta formate, le feci vengono espulse mediante la defecazione (o alvo).
Può accadere che la progressione del materiale fecale attraverso il colon risulti difficoltosa o comunque rallentata, per varie ragioni. Ciò può portare alla stitichezza



Quando è stitichezza

Frequenza:

Meno di 3 evacuazioni/settimana.

Volume:

Scarso (meno di 30 g).

Consistenza:

Feci dure ("caprine"), a blocchi.

Caratteristiche dell’alvo:

Evacuazione stentata e dolorosa, con una sensazione di svuotamento incompleto.

In generale, si può parlare di stitichezza quando l''''intestino si libera con una frequenza inferiore alle tre volte per settimana, con feci insolitamente dure e secche, perché estremamente povere di acqua (meno dell''''80%), la cui eliminazione risulta difficile e, a volte, dolorosa.

Uno dei mezzi per prevenire la stitichezza è una dieta equilibrata che comprenda le giuste quantità di tutti i gruppi di alimenti, quelli proteici, le verdure e la frutta, i latticini e così via.

I componenti del cibo che mangiamo possono essere classificati in gruppi base:
proteine
lipidi
carboidrati
fibre


Nessun gruppo di alimenti, assunto singolarmente, contiene infatti tutti i nutrienti e gli elementi indispensabili per il benessere del nostro organismo, come, per esempio, le fibre. Eppure, proprio la fibra, è necessaria per assicurare un adeguato funzionamento del nostro intestino.


Dolci (zucchero) (15 gr/giorn)
Vino e birra (100 mL/giorn)

Latte, yogurt (250 mL/giorn)
Formaggi freschi (< 400 gr/sett)
Condimenti (grassi e olio) (50 gr/sett)
Carne animale (500 gr/sett)
Pesce (>300 gr/sett)
Legumi freschi (200/sett)
Uova (2/sett)

Verdure, frutta (5-6 porz/giorn)

Pane (100-150 gr/giorn)
Riso e pasta (80-120 gr/giorn)
Patate (400 gr/sett.)

La Piramide Alimentare ci aiuta a orientare la nostra alimentazione verso il "mangiar sano" e può essere usata come guida per le diete personalizzate. La Piramide mostra una varietà di alimenti che forniscono i nutrienti necessari e il giusto apporto calorico per mantenere sano l''''organismo e regolare la funzione intestinale.
(Fonte: Istituto di scienza dell''''alimentazione, Università "La Sapienza" di Roma, 2005).

Le fibre
Le fibre alimentari sono carboidrati complessi, che si trovano nelle piante. Essi rappresentano una parte importante di una dieta equilibrata. Esistono due categorie di fibre, idrosolubili e non. Ciascun tipo di fibra ha caratteristiche ed effetti diversi, così come diversi sono i benefici sulla salute.

Gli effetti positivi delle fibre
Fibre solubili: il loro effetto principale è quello di richiamare acqua e ammorbidire le feci, facilitando il loro passaggio attraverso il colon.

Fibre insolubili: contribuiscono ad aumentare il volume delle feci. Tale aumento, di riflesso, stimola in modo fisiologico la motilità dell''''intestino, favorendone l''''evacuazione.

Dove trovare le fibre?
Nell''''avena, orzo, fagioli, frutta, segale e certe verdure sono presenti sia fibre solubili che fibre insolubili.
Nella verdura, frutta, prodotti integrali come il pane, i cereali, la pasta e semi e nel riso integrale, si trovano, invece, soprattutto fibre insolubili.

Attenzione alla quantità
Una dieta ricca in fibre è la prima risorsa per aiutare a regolarizzare l''''intestino e prevenire la stipsi. Ma bisogna fare attenzione a come le assumiamo e in che quantità: un eccessivo consumo di fibra in un breve lasso di tempo può causare gonfiore, diarrea e dolore addominale.
L''''apporto in fibre nella dieta dovrebbe, quindi, essere aumentato gradualmente (in alcune settimane) onde evitare spiacevoli  problemi addominali.

Consigli utili
È consigliabile assumere contemporaneamente sia le fibre solubili che quelle non solubili. Per questa ragione:
frutta e verdura fresche andrebbero mangiate con la buccia (ovviamente lavata); 
mangiare più cibi integrali come crusca e pane integrale;
una maggior assunzione di fibra deve sempre essere accompagnata da un''''abbondante assunzione di liquidi.

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