Dott. Nando Gallese


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Defecazione ostruita

Informazioni ai pazienti

Stitichezza:
Non andare di corpo ogni giorno non significa stitichezza.
La frequenza defecatoria può essere variabile da persona a persona e rientrare nella normalità, anche se l
evacuazione avviene ogni 2, 3 o più giorni.
Stitichezza è il non avvertire lo stimolo della defecazione o fare grandi sforzi per defecare o evacuare feci dure in modo frazionato e incompleto.
Quali sono i sintomi?
Eccessivo sforzo per eliminare le feci
Sensazione di incompleto svuotamento del retto
Necessità di defecare più di due volte al giorno
Necessità di lassativi o purganti
Necessità di clisteri
Necessità di comprimere con le dita la vagina
Necessità di estrarre le feci con le dita
Necessità di dilatare o comprimere i glutei
Emorragia con la defecazione
Fuoriuscita di emorroidi o prolasso esterno del retto
Dolore dopo la defecazione
Perdita involontaria delle feci associata o meno ad incontinenza urinaria
Comparsa di un rigonfiamento sulla parete posteriore della vagina che si accentua durante la defecazione
Dolore gravativo perineale

Le cause di stipsi cronica sono molteplici e vanno dai disordini neuromuscolari, ossia patologie che coinvolgono il sistema nervoso centrale o periferico, alle malattie endocrine e metaboliche (diabete, ipotiroidismo, insufficienza renale, ecc.), all’uso di farmaci (anticolinergici, antidepressivi, antiacidi, ferro, antiparkinsoniani), ai disordini funzionali (depressione, confusione, immobilità, psicosi) fino alle erronee abitudini alimentari (scarso apporto di fibre, scarso apporto di liquidi).
Una giusta dieta può prevenire la stitichezza (verdure, frutta,cibi integrali, molta acqua)
Un’attivita fisica quotidiana è molto utile.
I lassativi, se impiegati in modo corretto, rappresentano un buon aiuto, ma se si utilizzano in modo improprio, conducono ad una pericolosa assuefazione.
L
uso prolungato di lassativi e purganti provoca gravi alterazioni allassorbimento intestinale di vitamine, sali minerali ed altri fattori nutrizionali di primaria necessità.
Il mancato assorbimento di liquidi può provocare disidratazione con aumento del rischio di trombosi, ictus e infarto.

Cura conservativa consigliata:

1) 2 bicchieri di acqua tiepida appena svegliati.
2) Subito dopo: 2 Kiwi
3) Quindi: 2 cucchiai di All Bran nel caffè, thè, o latte ( gli All Bran sono bastoncini di crusca che troverete in qualsiasi super market)
Della stitichezza si ha comunemente una idea molto vaga e mal definita. Molti la ritengono una condizione costituzionale alla quale ci si deve rassegnare.
Non è così e non bisogna avere pudore di parlarne al proprio medico, il quale ha la necessaria competenza per aiutarci e sa che questo problema non è da sottovalutare.
La stitichezza è spesso la conseguenza di un ostacolo al transito delle feci ed in questi casi viene definita SINDROME DA DEFECAZIONE OSTRUITA o ODS (Obstructed Defecation Syndrome)

Defecazione Ostruita:

Molte persone, in maggior parte donne, sono affetti, senza saperlo, dalla cosiddetta “ defecazione ostruita”, cioè dall’impossibilità di defecare in modo naturale.
Il fastidio è causato, moltissime volte, da un problema inerente al canale ano-rettale, cioè della parte finale dell’apparato digerente e non da errate abitudini di vita.
A volte la mucosa del retto si prolassa (Prolasso rettale) crendo un’ostacolo al passaggio delle feci, (ragione degli sforzi per evacuare), altre volte la muscolatura del retto si sfianca creando una sacca (Rettocele) che protrude, nelle donne, verso la vagina (e quindi la necessità di “digitare” nella vagina per far passare le feci), altre volte poi , residui di feci rimangono in piccole tasche mucose lasciando la sensazione di dover ancora defecare, oppure di sentire la necessità di andare in bagno più volte (defecazione frazionata ed incompleta).

Prolasso Rettale:
il retto, sottoposto ad aumenti di pressione sia durante gli atti defecatori che durante sforzi che aumentino la pressione addominale (sollevamento di pesi, colpi di tosse etc.), non rimane nella sua sede ma prolassa, cioè scende verso il basso. Possiamo avere più tipi di prolasso rettale a seconda che questo sia permanente o saltuario ed a seconda che questa discesa, cioè prolasso, interessi soltanto il rivestimento mucoso oppure la parete rettale completa. Il prolasso rettale può essere di grado tale da esteriorizzarsi dal canale anale.

Rettocele:
È una protusione della parete rettale verso il canale vaginale, per progressivo assottigliamento e lacerazione del tessuto normalmente interposto fra i due organi. I sintomi del rettocele sono la protusione vaginale e l
estroflessione sacculare della parete rettale quando il materiale fecale è spinto nel canale anale. La defecazione può richiedere la pressione digitale sulla parete posteriore della vagina, per riportare indietro le feci dalla dilatazione sacculare del retto allampolla. Alla maggior parte delle pazienti con rettocele si può associare un cistocele od un prolasso uterino, di entità variabile.

Perineo Discendente:
abbassamento, permanente o sotto sforzo, delle strutture muscolo-fasciali che sono deputate a sostenere gli organi presenti nella parte inferiore della cavità addominale, detti organi pelvici, e che al tempo stesso chiudono inferiormente la cavità addominale (che è chiusa superiormente dal muscolo diaframma).

Diagnosi:
Le indagini oggi disponibili per la diagnosi di stipsi cronica e soprattutto per la diagnosi differenziale con altre patologie colo-rettali sono molteplici e vanno da esami classici quali il clisma opaco e la radiologia tradizionale a quelli più sofisticati: Tempi di transito con markers radiopachi, Defecografia, Scintigrafia, Risonanza Magnetico-Nucleare (RMN Pelvica-dinamica), Ecografia transanale, Manometria anorettale, Elettromiografia, Colonscopia con biopsie rettali. Sulla scorta di questi dati è possibile ottenere una diagnosi accurata nella maggioranza dei casi e indirizzare il paziente al trattamento più adeguato.

Possibilità terapeutiche:
La stitichezza, come l
incontinenza, è molto diffusa e può compromettere la qualità della vita fino ad invalidarla. Ora, entrambe, si possono risolvere più agevolmente che in passato.
E’ possibile oggi, in molti casi, normalizzare chirurgicamente l’anatomia del canale anale in modo da “disostruire” il passaggio delle feci. Esistono diversi tipi di interventi attuabili per via vaginale, rettale, perineale, combinata.
Tuttavia l
intervento più recente (STARR o Transtar) prevede, con un accesso trans-anale (cioè attraverso lano), la resezione completa dellultimo tratto del retto e la ricostruzione contemporanea del viscere, grazie allimpiego di suturatrici meccaniche circolari (PPH) o semicurve (Transtar).
Tale intervento, sebbene faccia parte della chirurgia resettiva maggiore, risulta molto rapido e sicuro, non lascia ferite esterne, può essere effettuato con una particolare anestesia combinata (locale + generale), che è molto gradita ai pazienti, consente di alzarsi e di alimentarsi già dopo 2 ore.
Il ricovero è di pochi giorni, le funzioni intestinali si normalizzano subito e si torna alle proprie occupazioni nel giro di una settimana.
Naturalmente necessita una grande esperienza da parte dell
operatore.

Cosa fare ?: Prendere appuntamento col proctologo e, insieme, verificare la possibilità di risolvere il problema.

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