Informazioni ai pazienti
La trombosi emorroidaria (termine improprio poiché non riguarda sempre le emorroidi: la dizione “crisi anale acuta” è sicuramente migliore), può presentarsi con frequenza sia in pazienti con malattia emorroidaria, rappresentandone una importante complicanza, sia anche in soggetti asintomatici e con normale tessuto emorroidario.
Solitamente la trombosi emorroidaria si manifesta con intenso dolore associato alla sensazione della presenza di un corpo estraneo a livello del canale o dell’orifizio anale.
L’indagine clinica, resa spesso difficoltosa dall’intensa sintomatologia lamentata, mette in evidenza una tumefazione bluastra di consistenza dura o duro-elastica, molto dolente alla palpazione, localizzata in corrispondenza del margine anale.
Spesso possono esservi multiple masse nodulari trombizzate con importante edema (gonfiore) perianale: la trombosi può infatti essere unica o multipla, interna o esterna, parziale o con coinvolgimento dell’intera circonferenza anale.
Il medico dovrà ovviamente prendere in considerazione, nel corso della visita, altre possibili cause di dolore associato a masse perianali ed escluderle prima di dar corso a provvedimenti terapeutici.
La crisi emorroidaria trova rapida soluzione mediante evacuazione del coagulo attraverso una piccola incisione eseguita in anestesia locale nell’ambulatorio del chirurgo: la procedura è del tutto indolore e determina una pressoché immediata scomparsa della sintomatologia precedentemente accusata. Quanto più è precoce tale intervento, tanto più è semplice ed efficace la sua esecuzione; il paziente può tornare immediatamente a casa, riprendendo pressoché subito le sue occupazioni.
In caso di trombosi di grosse dimensioni o a tutta circonferenza può essere indicato un intervento di emorroidectomia in condizioni d’urgenza
Problemi di tipo emorroidario si manifestano in oltre l’80% delle donne in gravidanza: tale fenomeno è causato in parte dalla variazione dei livelli ormonali che si verificano in questo periodo, in parte dall’aumento di volume e di peso dell’utero, che provoca un aumento della pressione venosa nello scavo pelvico. Le manifestazioni cliniche legate a problemi emorroidari si accentuano con le successive gravidanze.
La terapia in questi casi può essere sintomatica, utilizzando farmaci cosiddetti fleboprotettori, o, in casi gravi, chirurgica.
Se non si mette in atto una rapida terapia chirurgica, il trombo subirà, nei giorni successivi, un processo di organizzazione con riassorbimento, totale o parziale; in questo caso residuerà una marisca,cioè una estroflessione di tessuto del margine anale palpabile, non dolente, permanente.
Non trova alcuna utilità pratica l’uso locale di pomate.
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