ASSICURAZIONE MALATTIA: UNUTILITÀ, UNA NECESSITÀ, UN DIRITTO by Dott. Nando Gallese
20/05/2011 at 16:55
La Sanità Pubblica spesso non è più in grado, oggi, di assicurare prestazioni diagnostiche e terapeutiche in tempi ragionevoli e, purtroppo, nemmeno di qualità adeguata agli standard. Il cittadino, nonostante le trattenute obbligatorie, di importo non trascurabile, non ottiene servizi allaltezza delle proprie necessità, ma, soprattutto, non ha la possibilità di scegliere, gratuitamente, lo Specialista più idoneo al suo caso, ne, tantomeno, il “migliore” sulla piazza. In questo modo solo chi possiede buona disponibilità economica riesce a curarsi decentemente, mentre gli altri, sono costretti a peregrinare da un Ambulatorio allaltro, da un Medico allaltro, senza trovare mai lo stesso, a passare ore e ore in attesa in unastanteria di un Pronto Soccorso, ad aspettare mesi e mesi, a volte anni, per eseguire un esame o ottenere un posto letto per intervento chirurgico. Personalmente, da anni, pago unassicurazione privata di malattia: è abbastanza costosa, ma, qualche mese fa, quando ho avuto bisogno di sottopormi ad intervento (artroprotesi di anca), mi sono scelto un Centro di Eccellenza, uno Specialista di fama e la data dellintervento. Tutto è andato per il meglio e la parcella di 18.000 Euro valeva la pena di essere pagata e, soprattutto, mi verrà rimborsata (spero), almeno in gran parte, dallAssicurazione. Il futuro, ma anche il presente, è che ognuno si fornisca di Assicurazione privata di malattia, come quella abituale per lautomobile: solo così potrà farsi curare quando vuole, da chi vuole, nel modo migliore possibile. Più persone seguiranno questa strada, più le tariffe saranno abbattute per la concorrenza che si creerà. Spero che qualche politico consideri lopportunità, da me auspicata da decenni, di poter istituire Assicurazione obbligatoria di malattia, con possibilità di ognuno di scegliere a chi destinare la quota delle proprie trattenute, sia a vantaggio di compagnie private, sia con opzione per il Servizio Sanitario Nazionale che, in tal caso, non avrebbe più il monopolio della salute pubblica, ma dovrebbe mettersi in concorrenza per attrarre più “clienti”: in tal modo anche il servizio pubblico dovrebbe fornire prestazioni “appetibili” allutenza, mettendosi in linea con quelli che sono le richieste, le esigenze e i diritti dei cittadini.