Medicina non convenzionale pubblicata su FB da Nando Gallese il giorno venerdì 29 aprile 2011 alle ore 8.12 C’è già tanta ignoranza e presunzione nella “Medicina Ufficiale” che non ne serve di ulteriore “non convenzionale”. Ferma restando la libertà di cura, c’è, comunque, una bella differenza tra terapie sottoposte a validazione scientifica basata sull’evidenza (EBM) mediante accurati studi su enormi numeri di pazienti in tutto il mondo e cure che si affidano all’inventiva, giorno per giorno, degli operatori e, soprattutto, alla fiducia dei pazienti. Le testimonianze di “guarigione” spesso sono patetiche: molte malattie infiammatorie (naturalmente non tutte) posssono avere una durata, anche prolungata e poi risolversi spontaneamente grazie all’azione riparatrice della natura, senza nessuna cura. Mettere in relazione alcune “guarigioni” col cambio della terapia è ingenuo se non vengono analizzate le cause precise dell’evoluzione del processo patologico. Del resto i “testimonial” riempiono studi televisivi e pagine di giornali, ma bisogna ricordare che parlano, spesso folcloristicamente per la gioia dei giornalisti, sempre a titolo personale e non rappresentano percentuali statisticamente significative, ne la realtà dell’efficacia delle terapie in questione. Se una pratica terapeutica almeno “non fa male”, può essere impiegata perchè, se il paziente ci crede, può comunque sortire un utile effetto placebo, ma allora ritorniamo anche all’effetto benefico, prevalentemente psichico e su patlogie minori e di poco conto, che possono avere gli interventi di maghi, fattucchiere e guaritori, intrugli della nonna e sciroppi curatutto da far-west. Attenzione: le malattie importanti, pena gravi danni, vanno affidate alla c.d. “Medicina Convenzionale” perchè, con tutte le riserve su questa, che non è, come risaputo, una “Scienza esatta”, si basa su criteri rigorosi e non derivati da semplici convinzioni personali. E anche nalla Medicina “convenzionale”, purtroppo, esistono preconcetti, banalità e abuso di empirismo: nella mia carriera ho visto tanti pazienti, tratttati per anni con le “cremine per le emorroidi”, senza essere mai stati studiati, che poi si sono rivelati affetti da cancro retto-anale.